ebook di Fulvio Romano

domenica 13 luglio 2014

Liguria di Ponente: la catastrofe di un turismo senza prospettive

LA STAMPA

Savona

La catastrofe

di un turismo

senza prospettive

Finalmente. È stata Franca Cappelluto, presidente dell’Unione albergatori della provincia di Savona (non un’estremista da barricate) a dire ieri su La Stampa la verità: «Quest’estate l’arrivo dei turisti italiani cala del 20-30 per cento». Prima molti, anzi troppi, tra il dico e non dico, pissi pissi bao bao, azzardavano imbarazzanti cifre dello zero virgola. Invece è una catastrofe.

E, forse per la prima volta nella storia della Riviera, è probabile che non ci sia il tutto esaurito neppure a Ferragosto. Ma non sono soltanto i crudi numeri degli arrivi a preoccupare, ma anche la capacità di spesa dei turisti, che si è abbassata in maniera esponenziale con il progredire della crisi. Giustamente si risparmia su tutto, dall’acqua minerale in avanti.

Sempre Franca Cappelluto registra un miglioramento nell’arrivo degli stranieri, ma avverte che la Liguria deve darsi una strategia precisa. Figurarsi. Non siamo neanche capaci a tenerci i cuneesi, che potrebbero venire con la fionda, è pensabile attirare in maniera scientifica cinesi e russi, anche se per la verità in questo campo qualcosa si muove, senza peraltro che la Liguria abbia fatto qualcosa per meritarlo?

Non mancano gli autogol, probabilmente dovuti a comprensibile stress da crisi. Cristina Giaccardi degli albergatori di Varazze ha detto che «ci sono troppi soggiorni brevi che aumentano i costi per il cambio di lenzuola e tovaglioli». Perchè, uno che sta una settimana dorme nello sporco?

Più volte abbiamo espresso opinioni su cause e possibili rimedi di questa situazione, ma non ci stancheremo mai di ripetere alcune cose devastanti per il turismo e che costerebbe poco o nulla correggere: la burocrazia, i troppi divieti e i controlli ossessivi, la mancanza di qualità e cortesia in certi esercizi, i prezzi alti se non supportati da servizi adeguati, i parcheggi cari (non parliamo dell’Autofiori), l’incapacità di sfruttare il turismo di nicchia, anche se qualcuno comincia a farlo.

Ah, provate ad accendere la radio per fare un po’ di festa e vedrete che cosa vi capita. La Notte Bianca dell’Adriatico totalizza, in cento chilometri, 2 milioni (duemilioni) di presenze. Si tenga forte, presidente Cappelluto, anche se questo lei lo sa benissimo.

Sandro Chiaramonti