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martedì 26 agosto 2014

Il doppio binario su cui Renzi si gioca la sua credibilità

LA STAMPA

Italia

Sblocca-Italia e Giustizia

Il doppio binario di Renzi

Un’ora e mezza di confronto con Padoan per trovare le coperture

Si è svegliato presto, alle 7,29 si è affacciato sul cortile di palazzo Chigi - ovviamente vuoto - ha scattato una foto e prima di metterla in rete, il presidente del Consiglio ha aggiunto il suo tweet: «Buon lavoro a chi torna oggi in ufficio #ciaovacanze». Come dire: qua a palazzo Chigi non c’è ancora nessuno, molti italiani sono ancora in vacanza, ma il capo del governo è già al lavoro. Dopodiché Matteo Renzi si è messo effettivamente a macinare incontri, ben consapevole di essere atteso da settimane decisive per la sua mission, settimane nelle quali dopo tanti annunci è in ballo il suo stesso profilo da decisionista. Ecco perché ieri, incontrando il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e non soltanto lui, Renzi si è assicurato che i tre dossier incardinati nel prossimo Cdm - sblocca-Italia, scuola, giustizia - abbiano tutti la necessaria copertura.

Una assicurazione che potrà venire soltanto oggi, quando i tecnici dell’Economia, delle Infrastrutture e di palazzo Chigi completeranno le verifiche: anche se fino a ieri sera non erano emerse criticità rilevanti, a tre giorni dal Cdm il governo sta ancora cercando le coperture. E a questo punto non si esclude che tutti e tre i dossier siano spacchettati, con l’inserimento dei (pochi) provvedimenti non coperti nella legge di Stabilità. In parole povere, oltre alla separazione in due tempi del pacchetto-Giustizia (venerdì quella civile, nelle prossime settimane le materie più sensibili), anche il pacchetto-Scuola e quello Sblocca-Italia potrebbero subire uno sdoppiamento: al prossimo Cdm linee-guida e provvedimenti coperti finanziariamente e in autunno quel che resta.

Dal punto di vista politico il provvedimento più delicato riguarda la giustizia: dopo una ampia istruttoria tra i soggetti interessati e con le forze politiche - il ministro Orlando ha preparato l’intero pacchetto che oltre alla riforma della giustizia civile comprende anche l’allungamento dei tempi della prescrizione dei processi, la responsabilità civile dei magistrati, la reintroduzione del reato di falso in bilancio, l’introduzione del reato di auto-riciclaggio, le norme sulla riforma del Csm e quelle sulla pubblicazione delle intercettazioni.

Temi sui quali - Renzi lo sa - è appuntata l’attenzione di Silvio Berlusconi, molto interessato a capire se il governo darà o meno quel segnale di “clemenza” che Forza Italia si aspetta: un rinvio dei provvedimenti sgraditi. Ma se questi temi appassionano soprattutto gli addetti ai lavori, per cercare di rendere il più “sexy” possibile il prossimo Cdm, il capo del governo conta di poter sfornare il maggior numero di provvedimenti immediatamente operativi. Ma c’è ancora qualche grana.

Nello Sblocca-Italia ad esempio saranno contenuti interventi mirati a favorire l’ accorpamento delle partecipate degli enti locali (questione calda a sinistra), ma quasi certamente si tratterà di linee-guida. Mentre potrebbero essere rinviati alla legge di Stabilità il pacchetto edilizia e alcune opere pubbliche da sbloccare. Stessa scansione per la scuola, il provvedimento che sta più a cuore a Renzi: a parte la vagheggiata sorpresa (che il premier sinora è riuscito a custodire senza spifferi ai giornali), ci sono alcune misure (tra l’altro la valorizzazione dei docenti, l’Erasmus per le superiori), la cui operatività potrebbe slittare.

E se Renzi riuscirà a trasformare il Cdm del 29 agosto nella credibile rampa di lancio verso i mille giorni, a quel punto sabato 30 potrebbe diventare la giornata della riscossa internazionale del premier: in mattinata parteciperà al summit Pse convocato dal presidente Hollande e nel pomeriggio a Bruxelles il Consiglio dei capi di Stato e di governo dovrebbe incoronare Alto commissario per la politica estera Federica Mogherini, la candidata che Renzi ha voluto a tutti i costi, a dispetto delle tante perplessità sull’esperienza e sullo spessore della ministra degli Esteri italiana.

fabio martini


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