ebook di Fulvio Romano

lunedì 11 agosto 2014

Lo swing di Giorgio Conte dondola come le colline di Langa

LA STAMPA

Cultura

Giorgio Conte

La mia Langa

è come un rock

Lo swing delle sue canzoni è intonato al paesaggio

“dondolante”, in altalena sulle acque del Tanaro

Il colore della Langhe? L’azzurro badogliano di Beppe Fenoglio, la divisa del partigiano Johnny. Il colore del Roero? Il rosa gravido delle pesche di Canale. Il colore dell’Astigiano-Monferrato, l’Astigiano che sino al 1938, quando si costituì in provincia, era tutt’uno con l’Alessandrino? L’arancio del trattore di Giorgio Conte. Magari più intenso dopo la laurea dell’Unesco alle colline piemontesi?

Non è selvatico, Giorgio Conte, come il suo concittadino settecentesco Vittorio Alfieri, una «vita» che ispirerà a Luigi Bàccolo il ritratto Il signor Conte non riceve. Riceve, Giorgio Conte, fratello minore (di Paolo), già avvocato (come Paolo), chansonnier e scrittore, chansonnier che si fa scrittore (Il trattore arancio per l’editore Cairo il suo esordio) quando i canonici tre minuti della canzone non bastano a raccontare una storia. Canzoni per sé, canzoni per loro (da Mina a Mia Martini, da Baccini a Gipo Farassino, da Loretta Goggi a Rossana Casale).

«Qui, ad Asti, dove tutto è battezzato Vittorio Alfieri. Il corso principale. Il liceo classico. Il teatro - elenca Giorgio Conte -. Come amare l’Alfieri quando te lo inoculano fin dalla prima poppata? Sarà l’illuminato professor Cazzani a renderlo a noi studenti meno indigesto. Nonché l’aneddotica indigena. C’è un episodio che si tramanda di padre in figlio. In platea. La platea, va da sé, dell’Alfieri. Fra gli habitué, un mobiliere, tal Oreste Foa. Si addormentava volentieri assistendo alle tragedie dell’Illustre. E dunque anche durante la rappresentazione di Oreste. Accadde che l’attore salisse di tono: «Oreste!». E lui: «Sono qui!».

Con quell’espressione un po’ così, Giorgio Conte, domesticamente felina. Quell’emmerdeur, quello scocciatore dell’Alfieri. Tra i luoghi da mettere sotto l’egida dell’Unesco? «Oh, ormai non vi è più nulla da fare. Occorrerebbe la bacchetta magica. Penso al Funtanin, dove ora sorge, in Asti, l’ospedale, La mia Combray. Lì si andava in camporella, lì si andava a sciare, un solo paio di sci che tra amici ci scambiavamo, indossando scarponi malandati. A ognuno la sua malora».

I love Funtanin, direbbe il grande Fred (Buscaglione). «Lì si allargava la casa avita. Vi si passava l’estate tornati dal mare. Sempre a piedi nudi. Immergendosi nel dialetto. Tornati a scuola, l’italiano ci sembrava ostrogoto. Il Funtanin: una sorgente, la fonte del Rio Crosio, il nostro Rio Bo. Il divertimento? Vestiti da indiani disturbare le coppiette che invadevano i nostri campi, mandando sulle furie il nonno, via via ravvivandone il colorito astigiano. È la lenga servile di mio padre e di mio zio, entrambi notai: la usavano per mettere a punto le pratiche legali e per contare i soldi: des, vint... La prediligo rispetto al torinese, troppo francesino». Et voilà l’anima misogalla (alfieriana) di Conte...

Vernacolo e note. Fra i villaggi (in provincia di Asti) sotto la protezione dell’Unesco, Castelnuovo Calcea, che diede i natali ad Angelo Brofferio, ottocentesco spirito radicale. Le sue canzoni piemontesi (alcune) nel repertorio di Farassino. «Brofferio, la bibbia di nonno Attilio. Vi attingeva questa e quella risposta agli interrogativi dell’esistenza. No, non mi è mai capitato di interpretarlo. A differenza di Gozzano, ovvero il verde Canavese, ma non sconfiniamo...».

Un re dello swing, Giorgio Conte, lo swing così intonato alla geografia locale. Uno stile «dondolante», come il paesaggio in altalena sul Tanaro: «Il diagramma stradale di questa regione può pienamente esprimersi con un saliscendi - osserverà Agostino Richelmy, il poeta amico di Mario Soldati -: si va incessantemente in pendio o in falsopiano, e su per alture e giù per bassure...».

Lo swing, evoluzione del dixieland... «Naturalmente nelle nostre corde - avverte Giorgio Conte -. Nel suo organico, clarinetto, trombone, basso tuba, c’è un nucleo bandistico. E la banda è un intramontabile, indigeno biglietto di visita. Di fisarmonica in clarinetto, in bombardino... L’egregia, per esempio, Bersagliera di Tonco... Rammento una prova, i musici seduti intorno al tavolo del consiglio comunale, il direttore che li avviava: “Un, dui...”».

Non c’è dixieland senza fiume. È (sarebbe) il Tanaro il Mississippi di Giorgio Conte. «Se non che - curioso - Asti ha un fiume che non l’attraversa, non si riesce a considerarlo parte del paesaggio. È inospitale, lo è diventato... Illude qualche pescatore, promette un futuro argenteo a qualche studente - è cronaca recente, i due giovani che hanno rinvenuto un tesoretto di posate e chicchere nelle acque...».

Non sono i borzoi, i levrieri di D’Annunzio, ma non sono avari di nobiltà, i cani da caccia che vigilano su Giorgio Conte. «Io, cacciatore. Ancorché, passando le stagioni, la dea Diana si sia inaridita. Di tanto in tanto una lepre, che assaporerò al civet, e un nugolo di beccacce». Vino? Tra le zone tutelate dall’Unesco c’è il Monferrato degli Infernot... «Gli infernot, i battisteri del vino, il barolo e la barbera al vertice... Odor di muffa, la biacca con cui si annotava l’annata della vendemmia, un antro pure temibile, il mosto in ebollizione, le esalazioni che potevano essere letali, un luogo di paura...».

Le canzoni di Giorgio Conte debitrici (maggiormente debitrici) delle zolle ora con il sigillo Unesco? «Virginia al bagno, che destinai a Farassino, L’erba di San Pietro, la mia madeleine, La giostra di Bastian, la classica giostra di Piemonte: “Sopra la giostra di Bastian / Quanti sederi han dondolato / Generazioni quante, mah! / In piedi sulla staffa, braccio allungato...».

Si intitolerà «Giorgio Conte 2014» il cd prossimo venturo. Magari in anteprima, a settembre avanzato, a Calosso, il comune astigiano fiero di essere (unico) il più tutelato (per il 90 per cento) dall’Unesco. 2014, giusto mezzo secolo dopo la prodigiosa annata enologica, il Barolo del ’64... Barolo swing. Oh, yes!

Bruno Quaranta


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