ebook di Fulvio Romano

lunedì 1 settembre 2014

Oggi l'annuncio dei "Millegiorni". Sarà sorpresa?

LA STAMPA

Italia

“Millegiorni”, Renzi prepara la sorpresa

Oggi la presentazione del programma a lungo termine: in cantiere anche la legge sulle coppie gay

Alle due del pomeriggio, nella saletta stampa di palazzo Chigi, Matteo Renzi presenterà oggi il suo primo programma di riforme a lungo termine - quelli che in Unione Sovietica si chiamavano piani quinquennali - e ha già fatto sapere che il «Mille giorni» avrà un logo dal nome eloquente: «passodopopasso». L’altro giorno il presidente del Consiglio ne ha anticipato il senso: «Non basta una legge per cambiare il Paese, ma invece serve un lavoro puntuale, quotidiano, sistematico». Parole che si aprono verso un possibile paradosso: dopo l’overdose di annunci, Renzi ci tiene a correggere il messaggio precedente che lo voleva come il campione del “tutto e subito”, ma curiosamente questa correzione di toni cade proprio nel momento nel quale diversi soggetti “pesanti” (Bce, Bruxelles, Quirinale) spingono perché il governo acceleri, affrontando di petto le riforme strutturali.

«Renzi devi continuare a correre, ma nella direzione giusta»: questo è stato il senso di ciò che Mario Draghi ha detto al presidente del Consiglio a quattr’occhi il 12 agosto e lo stesso concetto era contenuto nel comunicato diramato tre giorni fa dal Capo dello Stato e nel quale si plaudiva alla doppia ricetta (riforme strutturali ma anche flessibilità per finanziarle) rilanciata dal presidente della Bce nel discorso di Jackson Hole.

Nella accesa dialettica che da qualche giorno divide il presidente della Bce e il governo tedesco dunque c’è un terzo angolo, quello italiano, che in queste ore è in ombra ma che è destinato ad influenzare quel conflitto. Matteo Renzi lo sa, perché glielo ha spiegato Mario Draghi nel faccia a faccia in pieno agosto a Città della Pieve: l’Italia può aiutare sé stessa e anche la “nuova” Bce, facendole presto e subito le riforme pesanti. Ecco perché la diatriba Berlino-Francoforte di queste ore interpella anche Roma e proprio oggi Matteo Renzi può dare la prima riposta all’”appello” che gli arriva dall’Europa.

Il piano dei Mille giorni in realtà era stato pensato in un contesto un po’ diverso da quello attuale, segnato invece da un drastico peggioramento, con l’Italia in deflazione, in recessione e con una disoccupazione ancora in crescita. Anche per questo motivo Matteo Renzi non si limiterà al piatto forte inizialmente immaginato (un elenco puntuale di misure e di riforme corredate da un cronoprogramma), ma sarà chiamato a rispondere in modo chiaro sulle questioni più delicate. Se e quando si completerà la riforma del mercato del lavoro? Renzi pensa sempre che si può aspettare «fine anno», come ha ripetuto di recente anche il ministro Poletti? Come si potrà conciliare un puntuale programma per mille giorni con gli assillanti problemi di debito e di deficit che assillano l’Italia? Come, dove e quanto colpirà la tanto evocata spending review?

In questi giorni il presidente del Consiglio ha tenuto le carte coperte sulle riforme che presenterà oggi, ma è scontato che ci saranno diverse sorprese, soprattutto se proiettate nella sfera del medio-periodo. Trapela che tra le riforme in cantiere ci sarebbe anche quella sui diritti delle coppie di fatto gay. Si sa già che il minimo comun denominatore che unisce Pd e Ncd riguarda il “modello tedesco” ma l’incognita finora ha riguardato la tempistica: Renzi, nei giorni scorsi ha confidato che presenterà la riforma in autunno.

Il presidente del Consiglio è tornato molto soddisfatto dal vertice europeo di Bruxelles che ha nominato Alto rappresentante per la politica estera europea la candidata italiana, ma soltanto nei prossimi giorni Renzi potrà misurare quanto sia destinato a durare l’effetto-Mogherini: quello del successo elettorale alle Europee ancora dura, mentre non sono ancora commensurabili i benefici in termini di immagine preventivati dal premier dalla nomina Ue. L’altra notte, lasciando Bruxelles al termine del vertice europeo, Renzi oltre a dichiararsi non pentito per lo sketch del carretto gelati fatto entrare dentro palazzo Chigi per replicare alla copertina di “Economist”, ha sintetizzato così il Mille giorni: «Sarà un lavoro articolato, sereno, passo dopo passo ma scardineremo il sistema». Come dire: il passo ora è da «maratoneta», ma il lessico resta quello fiammeggiante di sempre. Con la promessa di nuovi annunci: dopodomani Renzi tornerà in sala stampa per lanciare il piano-scuola.

FABIO MARTINI