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giovedì 4 settembre 2014

Sorpresa Chardonnay: non ha patito l'estate fredda ...

LA STAMPA

Alessandria

I primi grappoli sono già in cantina

Sorpresa per lo Chardonnay: l’estate fredda non l’ha danneggiato, vignaioli soddisfatti

La raccolta dello Chardonnay apre la vendemmia 2014, e dopo un’estate travagliata (la più piovosa dagli anni Sessanta), c’è qualche piacevole sorpresa. Pioggia, vento e temporali hanno flagellato i vigneti monferrini, mettendo a serio rischio la raccolta dell’uva in uno dei territorio di maggior qualità del vino piemontese.

Da registrare già un calo del 5% dovuto alle grandinate che hanno devastato i vigneti a macchia di leopardo e le temperature anomale rispetto al periodo non hanno agevolato la maturazione con prospettive ben inferiori a quelle della scorsa annata, soprattutto per i rossi. Su quali vini potranno contare i consumatori e, soprattutto, saranno da comprare i vini della vendemmia 2014?  Alberto Pansecchi della Coldiretti di Alessandria non ha dubbi: «Sì, anzi, si potrebbero addirittura riscontrare piacevoli sorprese, sicuramente per spumanti e vini bianchi che in qualche modo gradiscono le basse temperature. Per i rossi sarebbe meglio se tornasse un po’ di sole». Considerazioni che trovano subito dati confortanti nelle prime uve staccate, quelle dello Chardonnay. «Rispetto alle previsioni i primi conferimenti sono soddisfacenti – interviene Andrea Del Ponte, enologo della cantina sociale di San Giorgio, una delle più importanti del Piemonte con ben 500 soci – abbiamo avuto uve che tiravano fino a 18.1 di gradazione zuccherina, con proiezioni sui vini dai 11,5 ai 12 gradi, sicuramente un risultato inaspettato visto un mese di luglio che per ben 20 giorni è stato segnato dal maltempo».

«Grappoli in gran parte sani, con qualità buona» dice un socio che ha staccato alcune decine quintali di Chardonnay nella zona di Olivola. «Fra 15 giorni toccherà al Cortese - prosegue Claudio Coppo, presidente della Cantina di San Giorgio - prospettive buone, mentre c’è preoccupazione per il Barbera, un uvaggio che più degli altri ha patito queste condizioni atmosferiche, servirà avere un mese di settembre segnato da giornate soleggiate e ventilate, così da poter recuperare almeno in parte la qualità della vendemmia, soprattutto in vista delle raccolte di Grignolino, Freisa e Bonarda». Resta grande anche la preoccupazione per la flavescenza dorata che sta infierendo sui vigneti monferrini, e Coldiretti precisa: «La popolazione dell’insetto vettore della flavescenza sembra essere leggermente più bassa rispetto agli anni passati, anche se non si può ancora parlare di regressione, soprattutto nelle nostre zone dove la malattia continua ad essere presente nella proporzione delle ultime annate».

roberto saracco


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