ebook di Fulvio Romano

venerdì 28 febbraio 2014

Cuneo, pronto un 1º marzo sotto la neve...


Il Liceo di Fenoglio ( che non applaudì il Federale)

LA STAMPA

Cultura

E il liceo di Fenoglio

non applaudì il Federale

Ad Alba s’ inaugura il riordinato archivio storico

del “Govone”, un’aristocrazia di alunni e professori

Nella biblioteca del liceo albese «Govone» c’è un bronzeo Fenoglio, tra gli allievi illustri. Accanto, posata da chissà chi, una statuetta di Proust. Sarà il professor Petronio a insegnare all’alter ego del partigiano Johnny «a leggere Proust, Svevo, Melville». Ancorché il dandy della Recherche non sia riuscito a conquistare un posto di prima fila nel pantheon di Beppe. In Una questione privata non si esita a prenderne le distanze: «Milton ricordava che Fulvia leggeva Il cappello verdeLa signorina ElseAlbertine disparue... A lui quei libri nelle mani di Fulvia pungevano il cuore. Malediceva, odiava Proust».

Che cosa vi è, nonostante la diversa sensibilità, di proustiano in Fenoglio? Il culto del «classico», quale Proust fra l’altro esemplificò nellaPrisonnière. Là dove si ironizza sulla smania di essere à la page, chi per esempio considera «una carrozza di prima classe a priori come più bella di San Marco».

L’elogio del «classico» ad accomunare Fenoglio e Proust, Fenoglio come Johnny: «Il suo desiderio correva al liceo; l’università non l’amava, poteva anzi dire di odiarla, proprio per aver troppo amato il liceo». L’odio verso Proust, verso l’università, verso i tedeschi, nonostante la raccomandazione di Leone Ginzburg...

Il liceo di Fenoglio, il Govone, nel 2012 ha compiuto centotrent’anni. Si varò allora il riordino dell’archivio storico, adesso ultimato, per la cura di Carlo Bonfanti. Domani, il «taglio del nastro». Non nasconde l’orgoglio il preside Piercarlo Rovera, un ex allievo che è rimasto allievo, alla scrivania ottocentesca dove sedette, tra i suoi predecessori, il grecista Leone Riccomagno, patendo il vento sessantottino, non così rispettoso del suo sentire risorgimentale.

Ha il respiro di un convento laico, il Govone, di un’accademia che non ha nulla di accademico, di un cenacolo dove la via alla maturità è una primavera di bellezza. Nel solco di una tradizione che non assilla, ma soccorre, rischiara, garbatamente sovraintende, «dietro la porta», come Bassani titolò il racconto del suo liceo ferrarese.

Ettore Paganelli, un ex del Govone, classe 1929, già sindaco di Alba e deputato democristiano, indica il lato destro del cortile dove il Federale per un’ora concionò gli allievi, neppure ottenendo un flebile battito di mani: «Il liceo era una ridotta antifascista» (ridotta, vocabolo che riconduce a una remota materia d’insegnamento, «Cultura militare»).

I «maggiori»? In tasca, Ettore Paganelli conserva una «reliquia», gli appunti delle lezioni di filosofia di Pietro Chiodi, «bandito» nella guerra civile, lo studioso princeps di Heidegger, formatosi con Nicola Abbagnano. Un frammento: «Il problema è: ”essere o non essere” ma l’uomo se veramente decide di essere è perché ha fede. L’esistenza è possibile solo sulla base della fede. L’esistenza, che è per l’uomo essenzialmente decisione, implica una fede. Una fede non in un’idea politica, in una missione particolare, nell’amore o nell’arte, ma una fede in Dio. Fede in Dio, se per Dio intendiamo non l’essere, ma qualcosa di più dell’essere. Dio non può essere o esistere, perché è ciò che rende possibile “l’essenza” e “l’esistenza”».

Maestri e scolari. Qui studiò Achille Mario Dogliotti, futuro chirurgo, e Oreste Badellino (redigerà un dizionario - il dizionario? - della lingua latina). Qui onorarono la cattedra don Natale Bussi, sacerdote conciliare ante litteram, il matematico Umberto Perazzo, l’anglista Maria Luisa Marchiaro, Luigi Galante (padre di Alessandro Galante Garrone), Leonardo Cocito (italiano e latino), martire della Resistenza, medaglia d’oro al valor militare, impiccato con un gancio da macellaio vicino a Carignano.

Quel tragico 1944. Il sipario sull’archivio storico del liceo Govone si alza nel settantesimo anniversario della repubblica albese: «Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dell’anno 1944». I ventitre giorni... Mentre si annuncia Il ventiquattresimo giorno, iljournal redatto allora da uno studente ormai ottuagenario, qua e là ricorrendo al greco per disorientare gli eventuali lettori tedeschi.

Al Govone gli spari del 1944 sono nitidi come il colpo di pistola che nel 1872, poco lontano, suggellò l’esistenza di Giuseppe Govone. Ventimila lire della sua eredità contribuirono a «fondare» il liceo. Un tesoretto che il generale aveva accumulato grazie a un’operazione del ministero (Sella) di cui faceva parte. Donato al Comune di Alba per fugare ogni sospetto di non cristallino arricchimento. È, fu, un costume che si riverbererà di stagione in stagione nelle aule di via Teobaldo Calissano (a proposito: giolittiano ministro delle Poste), nello stile che le impronta. Una certa Italia. Non tutto l’Ottocento merita il congedo. Da qualche parte il burbero professor Riccomagno sorride.

Bruno Quaranta


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Il guru del "Web e Moschetto" è stato hackerato...

LA STAMPA

Italia

Blitz sui siti di Casaleggio

“Il voto on line non è sicuro”

Allarme dopo il furto della password Twitter

Che beffa per il guru. Quello che a Cernobbio sfidava la platea: «Mostratemi un politico moderno che non capisce internet e vi mostrerò un perdente». Che delusione per gli attivisti, devoti della democrazia diretta, trasparente. È bastata un’incursione notturna nell’account twitter di Gianroberto Casaleggio - «Questa notte è stato violato dagli hacker», ha denunciato Grillo, che ha avvisato la Polizia Postale - per sollevare tutti i problemi sulla sicurezza delle votazioni online, quelle che decidono il futuro dei parlamentari, o i parlamentari del futuro.

«E’ una vicenda surreale», dice Andrea Draghetti, ricercatore, tra i massimi esperti italiani di tecnologie. Surreale perché, secondo le prime informazioni, la password usata per entrare nel profilo di Casaleggio - «santorsola», come la via milanese in cui si trova la società - era la stessa per tutti gli account del gruppo. «Una password debole per una azienda che crea il suo business attraverso la rete» ragiona Draghetti, che rilancia: «La Casaleggio e Associati gestisce il portale web del Movimento 5 Stelle e il blog di Beppe Grillo. Le votazione online del Movimento a 5 Stelle sono sicure?». Si risponde da solo: no.

«Non serve un hacker per lasciar votare mille volte la stessa persona» spiega Fabio Ghioni, hacker. Il problema, quello vero, è «la non possibilità del sistema dei 5 Stelle di certificare la corrispondenza tra voti e persone: sul loro sito si può votare più di una volta, anche mille, con accorgimenti banali come il cambio del browser o la navigazione anonima. Non hanno insomma un sistema di sicurezza adeguato. Ma questo accade con qualsiasi voto telematico “popolare”». Su questo Draghetti non è d’accordo. «Il vero nodo è: chi verifica che io non crei dieci profili, anche falsi, e voti più volte?». La fiducia cieca nella base può tradire. «I sistemi di raccolta del consenso popolare sono di grandissimo interesse e utilità ma devono rispettare alcuni requisiti di sicurezza» ragiona Giovanni Ziccardi, professore di Informatica Giuridica all’Università Statale di Milano, che teme la mancanza di certificazioni. Insomma, chi controlla i voti arrivati sul blog? «Accanto a requisiti di sicurezza “tecnici”, a mio avviso vi sono requisiti più importanti che sono la certificazione dei risultati da parte di una terza parte indipendente e la trasparenza assoluta di tutto il procedimento».

Cosa che, spiega, in questo momento il sito di Grillo non garantisce. «E’ un punto essenziale: un sistema chiuso che fa tutto in casa - attiva la piattaforma, raccoglie i voti e comunica l’esito - è di per sé inaffidabile perché nel segreto delle operazioni può capitare qualsiasi cosa e la delega di fiducia che il votante dà all’amministratore è troppo ampia. A maggior ragione ciò dovrebbe avvenire per votazioni o scelte che incidono direttamente sulla vita politica del Paese».

giuseppe bottero



Ponente, minime di 6 gradi...


Piemonte, minime tra 1,6 e 5,5, ma Cuneo sottozero!

CapoluogoMinima (°C)
27/02/2014
Massima (°C)
27/02/2014
Minima (°C)
28/02/2014
Massima (°C)
28/02/2014
Grafico
TORINO2,413,02,5-vai
BIELLA3,510,34,9-vai
VERCELLI3,411,02,9-vai
NOVARA4,710,14,2-vai
VERBANIA2,810,25,5-vai
CUNEO-0,911,4-1,5-vai
ASTI2,812,11,6-vai
ALESSANDRIA4,811,63,0-vai

Le temperature estreme giornaliere per la giornata di ieri sono rilevate a partire da dati massimi e minimi strumentali campionati ogni 5 secondi. Per la giornata odierna gli estremi sono rilevati a partire da dati puntuali campionati ogni 30 minuti.

mercoledì 26 febbraio 2014

Piemonte, minime tra 2,3º e 6,5º. Piogge moderate specie su Est Piemonte

CapoluogoMinima (°C)
25/02/2014
Massima (°C)
25/02/2014
Minima (°C)
26/02/2014
Massima (°C)
26/02/2014
Grafico
TORINO0,414,85,8-vai
BIELLA5,112,34,9-vai
VERCELLI-1,114,86,0-vai
NOVARA2,614,16,4-vai
VERBANIA1,511,05,8-vai
CUNEO2,111,42,3-vai
ASTI-1,013,06,1-vai
ALESSANDRIA-0,312,36,5-vai

Le temperature estreme giornaliere per la giornata di ieri sono rilevate a partire da dati massimi e minimi strumentali campionati ogni 5 secondi. Per la giornata odierna gli estremi sono rilevati a partire da dati puntuali campionati ogni 30 minuti.

Ponente ligure, altri 20 mm e più di pioggia...


martedì 25 febbraio 2014

Massime tra 10,7º e 14,8º

CapoluogoMinima (°C)
24/02/2014
Massima (°C)
24/02/2014
Minima (°C)
25/02/2014
Massima (°C)
25/02/2014
Grafico
TORINO0,715,40,614,8vai
BIELLA4,513,95,111,9vai
VERCELLI-0,915,6-0,913,9vai
NOVARA3,614,52,913,9vai
VERBANIA2,313,81,610,7vai
CUNEO1,311,92,211,1vai
ASTI-0,714,1-1,012,8vai
ALESSANDRIA-0,513,1-0,312,1vai