ebook di Fulvio Romano

sabato 9 agosto 2014

Il Disney-Mont Blanc. Quando i papà portano i bimbi a fare il record sul Bianco

LA STAMPA

Aosta

FOLLIE D’ALTA QUOTA.NUOVO APPELLO: «BASTA CON IL DISNEY-BLANC»

Scatta l’emergenza

per i baby-scalatori

Bloccato un austriaco sul Bianco con il figlio di 5 anni

Era partito dall'Austria per conquistare il Monte Bianco. Non da solo, con il figlioletto di 5 anni. A bloccare il papà e il bimbo sono stati i gendarmi francesi che da alcune stagioni controllano i passaggi sul ghiacciaio della Tête Rousse (tappa della via francese al Bianco), a oltre 3 mila metri di quota. Quando l'hanno visto lo scalatore austriaco con il piccolo al seguito lo hanno rimandato indietro. Hanno dovuto insistere, l'uomo non si voleva arrendere al buon senso.

A denunciare l'accaduto è Jean-Marc Peillex, il sindaco di Saint-Gervais-Les-Bains, che dice che il Bianco ormai si è trasformato in «Disney Mont-Blanc». Il tono del primo cittadino non è però arrendevole e, di nuovo, dichiara battaglia alla trasformazione del massiccio in una sorta di parco divertimenti. E' di qualche settimana fa la storia del padre americano che voleva portare i figli di 9 e 5 anni in cima al Bianco, per la corsa al record. I bambini sono stati travolti da una valanga dalla quale sono usciti illesi. Lui li ha filmati e, scampato il pericolo, ha inviato il video all'Abc. Per tutta risposta il sindaco francese lo ha denunciato alla polizia per aver messo in pericolo la vita dei figli. E ora, dopo l'ennesimo episodio, Peillex dice: «La gente di montagna sa accogliere. E se è fiera di condividere la passione per l'alpinismo e per il Bianco, non può continuare a tollerare questi eccessi». E di eccessi se ne contano un'infinità. Sempre mercoledì 8 russi hanno deciso di proseguire anche se le guide avevano consigliato di fermarsi al Tête Rousse perché non erano nelle condizioni giuste. Hanno ignorato il consiglio e rubato le corde a un altro gruppo di alpinisti.

Sul versante italiano non va meglio, lo sa bene Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino valdostano: «E non da oggi. Spesso è un problema di ignoranza, di non conoscenza delle regole basilari». Lo si è visto l'agosto scorso, quando due carabinieri hanno salvato una famiglia di turisti sul Monte Rosa. Non riuscivano più a scendere, erano saliti in sneakers e pantaloncini. E sui bambini Favre dice: «E' giusto avvicinarli all'alpinismo. Ma è come per la scuola, si inizia dalle elementari». Guido Giardini, neurologo e presidente della Società medici di montagna aggiunge: «I bambini soffrono di più il mal di montagna. E poi prima di una certa età manca la consapevolezza. Per andare sul Bianco servono testa ed esperienza, non puoi averle a 5 anni».