ebook di Fulvio Romano

mercoledì 3 dicembre 2014

Folklore di Santa Barbara, 4 dicembre: il fulmine, Il grano e il carnevale.

Santa Barbara, 4 dicembre. nota per i suoi patronati (minatori, pompieri etc.)  martirizzata nel III secolo dal padre pagano, che la decapita e viene subito punito da un fulmine che lo incenerisce (da cui il legame di Barbara col fulmine, col fuoco etc.), rappresenta il prototipo della santa vergine torturata con efferratezza prima dell'esecuzione finale... Così viene raffigurata con la torre (in cui il padre l'aveva rinchiusa), con le penne di pavone (con cui fu fustigata), con la colonna cui fu legata... come avviene per molte altre sante...
La tradizione popolare ha memoria di Barbara in una serie di detti che ritroviamo sia in Francia che in Provenza-Occitania così come in molte regioni italiane.

Molto noto quello  piemontese che lega insieme a Barbara san Simone , probabilmente per ragioni di rima:

Santa Barbara e san Simôn vardemme da la losna e dal trôn

e cioé preservatemi dal fulmine e dal tuono...

Detto che ritroviamo tale e quale in Istria:

Santa Barbara e san Simòn, dalibarinde da stu ton, dalibarinde da sta saita, santa Barbara banadita.

A sua volta un proverbio pugliese avverte che

Si a Sande Barbere chjove assà, n'alte e quarnde dì a da chendà

Se per Santa Barbara piove tanto, durerà altri quaranta giorni.

Ma non basta. In realtà santa Barbara ha radici ancora più profonde di quelle rivelate da questi detti popolari. Infatti in Provenza ed Occitania il 4 dicembre vi era la tradizione del grano. e cioè di far germinare dei chicchi di grano o di lenticchie in alcune coppelle, per farle germinare entro Natale e per trarne auspici per le prossime messi.

Una tradizione che è ancora viva in Siria e Libano, come descrive Vikipedia (traduzione mia) , che spiega come in questi paesi nella notte tra il 3 e il 4 vi sia una vera e propria questua dei bambini con una mascherata ed una ritualità del tutto simile a quelle carnevalesche europee di febbraio e a quelle di Halloween:

Tradizione siriana e libanese.

Il 4 dicembre, in Siria e Libano, si commemora la fuga di Sainte Barbe (detta Barbara) dalla torre dove è stata imprigionata. Secondo la credenza, il suo volo avrebbe avuto difficilmente successo senza l'aiuto dei suoi amici, che gli diedero l'idea di mascherarsi. Da qui la tradizione libanese, che alla vigilia della festa di Santa Barbara, il 3 dicembre, i bambini si vestono di tutti i tipi di costumi e maschere e vanno a bussare alle porte del quartiere e affascinano gli adulti (a loro volta mascherati) chiedendo dolci o denaro, ma non senza prima di un ritornello cantato in onore di Barbara, mentre si suona la darbouka, sia sulla soglia di casa sia sulla strada. La leggenda vuole anche che durante la sua fuga Barbara si sia nascosta in un campo di grano e che si sia alimentata di grano. Pertanto, in memoria di S. Barbara, è consuetudine che si prepari il 3 dicembre una dolce chicco di grano bollito, aromatizzato con anice e sormontato da una varietà di semi di frutta secca (mandorle, pistacchio, noci ...). Questo delizioso spuntino è consumato nelle case ed è offerto ai visitatori. È anche comune che si coltivi, simbolicamente, germe di grano in casa in questa stagione. Queste tradizioni sono particolarmente valorizzate ad Amchit dove c'è una bella e antica chiesa dedicata a Santa Barbara. Questo aspetto della festa popolare ricorda nella sua forma quella del Mardi Gras in Francia così come anche la festa di Halloween nei paesi di lingua inglese. La festa di Santa Barbara cade esattamente tre settimane dal 25 dicembre, giorno di Natale.