ebook di Fulvio Romano

mercoledì 15 novembre 2017

Democrazia sola religione dello stato

LA STAMPA

Cultura

Democrazia

sola religione

dello stato

A dichiararsi laici, oggi, c’è da passare per anticlericali rabbiosi o per «superati». Anzi, le due accuse spesso si sommano. L’anticlericalismo è giudicato come un residuo, seppellito dalla storia, di pregiudizi ottocenteschi e il laicismo come la stanca ripetizione di un’ideologia ormai anacronistica. [...] Alla base di questi giudizi ci sono un equivoco e deformazioni polemiche, nelle quali cattolici e comunisti talvolta s’incontrano senza volerlo. Oggi, di anticlericali di stampo ottocentesco sono rimasti pochi fossili del tutto innocui. [...].

Se non mi sbaglio, sono proprio alcuni cattolici a non aver dimenticato le antiche battaglie, né superato il pregiudizio che gli fa vedere nei laici altrettanti nemici. [...]

Polemizzando con il sottoscritto che aveva espresso qualche riserva sull’integralismo di taluni cattolici di sinistra, un noto sacerdote ha scritto che l’integralismo laico è peggiore. Richiamandosi agli esempi di Cromwell e di Napoleone, osserva che «laicisti e illuministi non furono meno feroci di nazisti e bolscevichi»; e dice perché: «essendoci una sola Verità», tentarono di imporre la loro fede con qualunque mezzo.

A parte l’inconsistenza dei richiami storici (Napoleone era un cinico e Cromwell non era un laico, ma il credente fanatico di un culto diverso), l’ultima frase spiega l’equivoco da cui nascono tante polemiche contro il laicismo. I laici non conoscono una Verità da difendere o da imporre, ma l’eguale diritto per tutti di esprimere la propria verità. [...]

Per il richiamo ai diritti dello Stato, nella polemica i laici sono accusati spesso di «statolatria»: e dopo le tragiche esperienze della dittatura fascista quest’accusa ha praticamente il valore di un’ingiuria. Dovrebbe essere superfluo spiegare che, per i laici democratici, il senso dello Stato non conduce all’imposizione di un dogma profano, politico, al posto di un dogma confessionale, ma è rifiuto di ogni dogmatismo. Se lo Stato democratico ha una religione, è – per quanto sembri retorico – la religione della libertà: eguaglianza dei cittadini, distinzione tra reato e peccato, fiducia nell’uomo, neutralità del potere di fronte alle idee. Perciò lo Stato laico rifiuta ogni integralismo: sia quello tradizionale che vuol salvare le anime con leggi moralizzatrici, sia quello pronto a imporre la giustizia evangelica con la rivoluzione.

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Carlo Casalegno


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