ebook di Fulvio Romano

martedì 14 novembre 2017

Difesa europea Un accordo a Ventitrè per fare sul serio

LA STAMPA

Cultura

Difesa europea

Un accordo a Ventitrè

per fare sul serio

Forse è la volta buona. Ventitré ministri dell’Unione europea hanno dato vita alla cooperazione strutturata permanente nella Difesa, evoluzione prevista dai Trattati Ue, ma ancora non realizzata. Lasciamo da parte il gergo arcano e la convoluta sigla con le sue maiuscole e minuscole: PeSCo. Quello che conta, se alle parole seguiranno fatti come ora è possibile, sarà la volontà dell’Europa di prendere sul serio la cooperazione militare per potersi difendere dalle minacce da cui è circondata. Sembrerebbe elementare ma non lo è. Tant’è che finora non era stato fatto se non in minima misura. 

Per l’Ue la PeSCo una tripla potenzialità: difensiva, nella misura in cui sia effettivamente in grado di rafforzare le capacità militari e consolidare la base industriale; politica, in quanto da sostanza al rilancio del progetto europeo; strategica, se evita che l’Europa diventi un vaso di coccio militare in mezzo a potenze esistenti (Usa, Russia, Cina) ed emergenti (India, ad esempio). La difesa europea è anche una risposta dignitosa alla pressante richiesta americana di «spendere di più» per la sicurezza e di condividerne gli oneri; Washington lo chiede da tempo, ben prima che Donald Trump ne facesse un ritornello. Non è solo questione di spendere ma di contribuire efficacemente ad un comune interesse transatlantico. Nell’attuale clima cooperativo fra Alleanza Atlantica e Unione Europea. La Nato può solo beneficiare della PeSCo. Lo sa il Pentagono; lo sa il Segretario Generale, Jens Stoltenberg.

L’avvio della difesa europea, voluta con forza dall’alto rappresentante Federica Mogherini, può essere un segnale chiave anche per altri versi. Dopo tanti discorsi a vuoto su «più o meno Europa», ieri è stato compiuto un passo importante per dare concretezza a cosa l’Ue può offrire, e deve, offrire a chi ne fa parte, Stati e cittadini: più sicurezza e (un po’) meno dipendenza dalla generosità altrui. Siamo ancora nel regno delle buone intenzioni, ma un’Europa che voglia darsi le capacità militari per badare di più a se stessa, è una buona notizia per tutti, anche per gli alleati nordamericani della Nato, Usa e Canada, che da tre quarti di secolo si fanno carico della sicurezza europea. L’Italia può essere soddisfatta che questo avvenga mentre il generale Graziano diventa presidente del Comitato Militare dell’Ue.

Da decenni, sicuramente dalla fine della Guerra fredda, i paesi europei hanno preso sottogamba la propria sicurezza - e dei loro cittadini. Cosa è cambiato? Primo, il contesto: l’Europa è alle prese con una risorgente aggressività russa a Est, con minacce meno convenzionali, ma certo letali nell’arco mediterraneo e con l’onnipresente sfida degli attacchi informatici - da chiunque vengano. Secondo, è chiaro che gli europei non possono più contare indiscriminatamente sul soccorso della cavalleria americana. Non per cattiva volontà di Washington, chiunque sia presidente. Per un’obiettiva sovraesposizione degli Stati Uniti anche in altre aree del mondo, a cominciare dall’Asia-Pacifico.

Gli europei potranno continuare a confidare sugli americani, ma solo se dimostreranno di fare del loro meglio per contribuire alla difesa e sicurezza internazionale, a cominciare dal loro vicinato mediterraneo e africano. Aiutati che Dio t’aiuta - e l’America non ha rango di divinità. Infine, un sostegno può venire proprio da sponde inattese: mentre esce dall’Ue, Londra fa capire che vuole restarvi legata in campo sicurezza e, udite, udite, è persino pronta ad appoggiare più integrazione europea in campo difesa.

A condizione che non sia una fiera delle vanità. Ma questo vale anche per noi. La difesa europea sarà un successo non se produrrà nuove strutture o comandi, ma capacità, risorse e, a monte, standardizzazione e consolidamento dell’industria difesa. Altrimenti PeSCo rimarrà una delle tante stantie sigle che sono sospese nell’aria di Bruxelles.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Stefano Stefanini


Level Triple-A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0           Copyright 2017 La Stampa           Bobby WorldWide Approved AAA